Johnny Madge arriva in Italia nel 1982, e la sua passione per l’olio inizia praticamente subito.
Raccontandoci quando e perché si è innamorato dell’olio, Johnny ricorda un invito ad un pranzo in Umbria.
A tavola trova una bottiglia di olio nuovo, e nota che i suoi commensali oltre ad utilizzarlo sulla bruschetta (che già conosceva), lo utilizzano anche su una zuppa di fagioli, e più tardi, con sua grande sorpresa, anche su una bistecca alla griglia! Realizza quindi che per molti italiani l’olio non è un ingrediente come gli altri.
Nella tradizione culinaria inglese infatti l’olio non era molto utilizzato, Johnny si ricorda che sua nonna quando voleva comprarlo per cucinare le sue tipiche pietanze greche, doveva andare in farmacia ed acquistare delle piccole bottiglie.
Quattro anni dopo questo famoso pranzo, Johnny decide di comprare casa in Sabina, vicino Roma.
Trova un casolare abbandonato nel bel mezzo di un uliveto, inizia ad assaggiare vari oli locali e dice alla moglie che prima di compare casa li, vuole assaggiare l’olio del suo casolare.
L’olio è buono e Johnny compra casa. Continua a fare olio per anni, ma ammette che non fosse proprio buonissimo.
Nel 2002 decide di aprire un oleoteca, in cui dopo poco tempo si reca un esperto di Slow Food, che rendendosi conto della passione di Johnny per il prodotto, gli propone di fare alcune presentazioni di olio ai locali.
Il suo primo incarico fu in un ristorante, e consisteva nel coprire le bottiglie con l’alluminio per far si che l’assaggio fosse al “buio”.
Come unico inglese, lui stesso ammette di sentirsi poco a suo agio, come se gli altri non si fidassero di lui.
L’anno successivo lo mettono alla prova, e gli propongono qualche assaggio. Di nuovo si sente molto sotto pressione, ma dimostra di essere molto capace.
Passo dopo passo Johnny fa la conoscenza di molti esperti e continua a lavorare per Slow Food altri 6 anni. Con loro partecipa ad un evento in cui fa la conoscenza della curatrice di Gambero Rosso, che gli chiede di partecipare come assaggiatore ad evento in Molise, evento in cui incontra Curtis Cord, che a sua volta lo invita a New York per la New York Olive Oil Competition, per parlare di olio.
Nella grande mela incontra una giurata americana che lo invita in Giappone nella giuria.
Successiva stato invitato in Grecia, Londra, Turchia, Berlino e adesso fa parte anche della giuria dell’Australia.
Da novembre lavorerà a Lesbo, in Grecia, come guida gastronomica, in particolare nel settore olio.
È evidente che dal suo piccolo casale in Sabina, Johnny ha fatto molta strada.
Adesso Johnny per trasmettere la sua passione agli altri, organizza degustazioni online, in cui utilizza il Box Opera Olei in modo da far fare un giro virtuale dell’Italia intera, da Nord a Sud.
Il Box infatti propone sei oli diversi, sei regioni diverse e sei cultivar diverse.
In questo modo gli è possibile far degustare prodotti molto diversi tra di loro.
Johnny durante la degustazione cerca di utilizzare un linguaggio molto semplice, in modo da essere comprensibile anche a chi è alle prime armi.
Parla dei produttori, della differenza delle varie cultivar e spiega tutti i benefici dell’olio, ma ci tiene a sottolineare che può avere anche dei difetti, come la morchia.
Torna subito sul “positive” come dice lui, ed indirizza i clienti verso l’utilizzo da farne in cucina. Perché ogni olio ha il suo piatto, come illustra perfettamente la brochure presente all’interno del cofanetto, che Johnny propone di leggere e studiare attentamente!
Per ulteriori informazioni, visitare:
http://www.johnnymadge.com/
http://www.johnnymadge.com/online-olive-oil-tastings/